I vantaggi e gli svantaggi dei fondi comuni di investimento
Un fondo comune di investimento è definito come un investimento collettivo del risparmio.
Cioè investi del denaro comprando quote del fondo, il tuo denaro finisce in un unico conto che viene gestito dal gestore del fondo, comprando e vendendo prodotti finanziari.
Il denaro non è più nel tuo conto corrente e non è neppure nel conto del gestore.
È su uno speciale conto gestito che è utilizzato solo per quella linea di gestione specifica.
Quindi non corre il rischio di essere coinvolto (o confuso) in eventuali fallimenti della società di gestione e neppure della banca depositaria, perché è patrimonio separato da queste ultime, dedicato appunto solo a comprare e vendere prodotti finanziari per il fondo.
Qual è il grande vantaggio di un fondo comune?
con una somma minima di denaro, cioè il minimo investibile previsto dal fondo, che potrebbe essere 1000 euro o giù di lì: puoi comprare tutti i prodotti che sono inseriti nel fondo, perché tu acquisti appunto quote del fondo e non direttamente i prodotti.
Se tu volessi farlo in autonomia, cioè non utilizzando il fondo, potresti comprare solo le quantità minime che sono previste o che derivano dalle quotazioni.
Ad esempio per le obbligazioni, il taglio minimo sono 1000 euro, per un’azione è 1 azione, che può valere anche migliaia di euro.
Quindi se tu volessi comprare gli stessi prodotti del fondo, con le stesse proporzioni, dovresti investire molto più denaro. Moltissimo di più. Quanto? dipende da cosa c’è nel fondo, ma per darti un’idea posso dirti che per replicare un fondo obbligazionario che ha 100 obbligazioni in portafoglio, dovresti investire almeno 100.000 euro. Quindi minimo 100.000 contro 1000.
Un fondo comune consente di diversificare un investimento anche con importi investiti bassi.
Altro vantaggio è che il gestore si preoccupa di fare i movimenti, di comprare e vendere i prodotti, senza che tu debba fare nulla.
E puoi scegliere tra migliaia di fondi comuni distribuiti in Italia.
Allora è tutto perfetto?
No, ci sono anche degli svantaggi.
Il principale è la capacità del gestore di fare meglio di quanto fa il mercato, in pratica di prendere decisioni profittevoli per te.
Siccome c’è un costo di gestione da pagare, questo costo deve essere compensato dalla qualità delle scelte del gestore.
Purtroppo, la stragrande maggioranza dei fondi comuni non raggiunge questo risultato in modo continuativo negli anni. Oltre il 95% dei fondi non è efficiente.
Quindi rischi di pagare costi che non vale la pena di pagare, per dirla in sintesi.
Altro svantaggio è la grandissima scelta: è così ampia, che fai fatica a capire cosa è davvero valido e meritevole e cosa non lo è.
Oltre al costo di gestione, ci sono anche un costo di performance, cioè paghi commissioni se il gestore ottiene rendimenti, costo di intermediazione, cioè una commissione che paghi alla banca che ti compra il fondo, costi di ingresso e di uscita.
C’è poi la tassazione che non è efficiente: cioè se vendi un fondo che ha realizzato utili, paghi le tasse immediatamente, ma se lo vendi in perdita, non compensi questa perdita con altri utili. Questo perché le perdite sono considerate fiscalmente diverse dagli utili.
Non chiedermi perché, perché non c’è una logica, ma è così.
Altro problema è la distribuzione dei fondi: ammesso che tu abbia trovato un fondo che funziona bene e fa il suo lavoro, devi fare i conti con la tua banca. La banca distribuisce solo i fondi con cui ha preso un accordo per farsi pagare (retrocedere) parte delle commissioni di gestione, tipicamente distribuisce fondi della propria casa di gestione o di quelle collegate alla banca.
La gamma tra cui scegliere è quindi ristretta solo ai fondi che sono presenti presso la tua banca, quindi di solito molto pochi rispetto a quello che esiste sul mercato.
Pochissime banche online hanno una scelta ampia di fondi, nessuna li distribuisce però tutti.
Verifica sempre prima la disponibilità.
Potrebbe anche essere che nessuno dei fondi della tua banca meriti di essere comprato.
E allora non ti resta che l’alternativa tra:
- rinunciare ai fondi
- cambiare banca
- trovare un consulente che faccia consulenza vera, cioè indipendente.
Sapevi già tutto questo?