Pianificare la pensione oggi

Pianificare la pensione oggi

Lo sai già, la pensione pubblica verrà sempre più ridotta nel futuro.

In pratica, dalla pensione puoi aspettarti di ricevere meno di quanto guadagni oggi. A volte anche molto meno.

Mediamente, ma dipende dalla tua posizione lavorativa, potresti avere dal 30 al 50 per cento in meno di reddito. Cioè da un terzo in meno fino alla metà in meno.

Questa riduzione ti potrebbe mettere in difficoltà?

Che la risposta sia si o sia no, ho qualche suggerimento per te.

  • Verifica bene qual è la tua posizione pensionistica, cerca di capire con quanto potresti andare in pensione. So che è difficile, ma una simulazione si può fare
  • Se sei tra quelli che hanno il sistema misto, contributivo e retributivo, verifica se non ti conviene optare per uno o per l’altro già ora
  • Controlla che sia possibile riscattare gli anni del servizio militare e gli anni della laurea, e in questo secondo caso quanto ti costerebbe.
  • Cerca di capire quando tu vorresti andare in pensione, che può essere prima o dopo rispetto a quello che ti dice l’inps
  • Fatti un’idea se la riduzione di reddito è per te accettabile, cioè come impatta sul tuo stile di vita

Fatte queste verifiche, puoi pensare di integrare il tuo reddito da pensione, se lo ritieni necessario.

Come farlo?

Ci sono Fondi di integrazione previdenziale e Piani di integrazione pensionistica.

Sono strumenti che hanno un vantaggio, quello fiscale.

Cioè puoi dedurre dal reddito imponibile quanto versi nel Fondo, fino a 5165 euro all’anno.

In pratica, pagherai meno tasse, quante dipende dalla tua aliquota media di tassazione del tuo reddito.

Più o meno, significa che versando 5165 euro, l’anno dopo ne recuperi 1800 mediamente circa, perché non li paghi in tasse.

Quindi è come se tu avessi un rendimento del 35% ogni anno su quanto versato.

Se pensavi di guadagnare 5165, probabilmente hai confuso deducibile con detraibile.

Deducibile significa che togli dal reddito complessivo la somma, e quindi paghi le tasse su quanto rimane nel reddito una volta dedotto l’importo.

Detraibile significa che togli dalle tasse l’importo, quindi paghi le tasse solo sulla differenza.

In questo caso, deducibile significa 1800 euro in meno di tasse da pagare (se hai un’aliquota media del 35%, potrebbe essere di più o di meno), mentre detraibile significa 5165 di tasse in meno da pagare.

Un altro vantaggio dei Fip e dei Pip è che, essendo strumenti equiparabili alla pensione, sono pignorabili e sequestrabili solo nella misura di 1/5.

Possono poi essere reversibili nei confronti del coniuge, se lo hai previsto nelle condizioni della rendita. Ovviamente se scegli la reversibilità, la rendita è inferiore.

Gli svantaggi dei Fondi e dei piani integrativi sono che, essendo considerati pensioni, seguono le regole di queste.

Quindi non puoi anticipare la rendita ma devi attendere all’età pensionabile.

Puoi prelevarne solo una parte in anticipo solo in alcuni casi specifici, non per tutte le esigenze.

Non puoi ritirare tutto il capitale e scadenza, una parte comunque deve essere convertito in rendita.

La rendita è perpetua finché sei in vita, ma nessuno ti dirà oggi qual è.

Lo saprai solo nel momento in cui andrai in pensione, quindi è difficile farsi un’idea e pianificare.

Di solito le rendite coincidono con gli anni che statisticamente ti restano da vivere.

In pratica, se vai in pensione a 65 anni e l’aspettativa di vita è 80 anni, il fondo di restituirà quanto hai versato nei 15 anni successivi.

Se sopravvivi, il fondo ci perde, perché deve continuare  a pagarti.

Se muori prima, e non hai la reversibilità, il fondo ci guadagna, perchè non ti restituisce neppure quello che hai versato.

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