Come creare un portafoglio di investimenti diversificato

Marco Degiorgis Come creare un portafoglio di investimenti diversificato

Come creare un portafoglio di investimenti diversificato

Diversificare! Cosa significa?
Gli americani per spiegarlo dicono di non mettere tutte le uova nello stesso paniere, perché se il paniere cade, rompi tutte le uova.
Io aggiungo che è meglio non mettere solo uova nei tuoi panieri.

In pratica, quando si parla di investimenti, se concentri tutto su una o poche cose, il rischio che questa possa fallire o non andare secondo le tue aspettative è alto.
Meglio quindi investire su diversi fronti finanziari, che non siano tra loro troppo correlati.
Correlato significa che i movimenti sono molto simili, sia al rialzo che al ribasso. Due prodotti perfettamente correlati si muovono all’unisono, salgono e scendono nello stesso momento.

  • Due prodotti poco correlati avranno comportamenti diversi, nella stessa condizione di mercato.
  • Due prodotti decorrelati, si muoveranno in modo indipendente e non influenzato dai movimenti dell’altro.

Un portafoglio di investimento è ben diversificato quando i prodotti che sono all’interno di questo, si comportano ognuno in modo parzialmente diverso, quando variano le condizioni esterne, di mercato o politiche o macroeconomiche.

Attenzione però a non esagerare, perché altrimenti il rischio è di diversificare così tanto da polverizzare il rendimento del portafoglio. Voglio dire che troppa diversificazione, rischia di non farti mai ottenere un risultato apprezzabile, perché quando qualcosa aumenta di valore, c’è sempre qualcos’altro che compensa al ribasso.
Una cosa da fare è farsi un’idea del mercato e delle condizioni macroeconomiche e politiche.

  • Ad esempio, i tassi saliranno o scenderanno nei prossimi mesi?
  • Siamo al limite della crescita di un settore, siamo sui massimi? O c’è ancora spazio?
  • O viceversa siamo al limite minimo di una discesa e il mercato sta per riprendersi?

Lo so, non sono cose facile da capire.

Per questo è necessario farsi un’idea e progettare l’investimento sulla base di quest’idea.
E per questo esistono i consulenti finanziari come me.
Perché magari tu, da solo, non sai da dove iniziare per capire quanto ti ho detto poco fa.

Altro esempio è lo sviluppo di nuove tematiche di investimento:

  • dove c’è possibilità di ottenere buoni risultati?
  • quanto è maturo un mercato?
  • quanto è saturo di offerta e quanta domanda ci può ancora essere in futuro?
  • quali sono le nuove opportunità?

Tutte queste considerazioni sono utili per impostare un portafoglio ben diversificato.

E’ importante capire quanto un settore, un mercato, una valuta siano influenzati l’uno dall’altro.

In una buona diversificazione è corretto prendere in esame tutti gli strumenti e tutti i settori, tutti i paesi e tutte le valute, tutte le tipologie di investimento, le materie prime.

Poi selezionare solo i prodotti efficienti, che ottengono risultati quando quel mercato o quel settore crescono, maggiori del mercato.

Sembra banale, ma in realtà moltissimi prodotti non sono efficienti, costano troppo e non ottengono risultati apprezzabili.

Ad esempio,  i fondi comuni prevedono la presenza di un gestore che selezioni quelli che crede essere i migliori titoli da inserire nel fondo per cercare di ottenere un rendimento superiore a quello del mercato in cui investe, rendimento rappresentato dal suo indice di riferimento: un fondo azionario USA dovrà ottenere un rendimento superiore a quello dell’indice S&P500, un fondo azionario Italia dovrà ottenere un rendimento superiore a quello del FTSE MIB e così via.

Il gestore (e la banca che ti vende il fondo) viene retribuito tramite commissioni che vengono prelevate direttamente dal tuo investimento nel fondo senza che tu possa accorgertene, in quanto non le vedi addebitate sul conto corrente.

Se il fondo, al netto di tutti i costi, fa peggio del mercato, c’è qualcosa che non va per te investitore.

Per farti un’idea precisa, devi analizzare i prodotti, uno ad uno, per un periodo sufficiente a capire quanto sono efficienti realmente.

Mi riferisco non solo ai fondi comuni e agli ETF, ma anche ad azioni che ad esempio non pagano mai dividendi o a certificati che proteggono solo il capitale come farebbe un normale BTP. Insomma, tutto è da valutare in termini di quanto rende al netto dei costi.

So che è un lavorone questo, è anche l’unico modo per impostare bene e da subito una buona diversificazione.

Poi all’interno della gamma di prodotti efficienti, scegli quello che ti piace di più ma evita i doppioni.

Non serve a niente avere due ETF sull’oro che fanno la stessa cosa identica.

Tieni monitorato il tuo portafoglio di investimento nel tempo e fai delle sostituzioni quando lo ritieni opportuno, niente è per sempre in finanza.

prenota un appuntamento

scopri il valore di una consulenza patrimoniale indipendente

https://www.studiodegiorgis.it – PIVA 02108210069 – ©2025 vietata la riproduzione

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner